Chiesa di San Giacomo Maggiore e Museo d’arte sacra

L’antica chiesa intra moenia di Massignano dedicata a San Giacomo (Maggiore in quanto apostolo), di datazione incerta, sicuramente sorgeva in luogo dell’attuale palazzo comunale.

In alcuni documenti del 1461 risulta incorporata al convento dei frati agostiniani (che avevano a loro volta una propria chiesa dedicata a Sant’Agostino e Santa Monica), poi soppresso nel 1652 da papa Innocenzo X che affidò l’edificio al Comune e la manutenzione alla confraternita del Ss. Sacramento.

Fu ricostruita nell’attuale posizione nella seconda metà del ‘700 ed aperta al culto nel 1785 grazie ad un generoso lascito di Giuseppe Callisto Gentili, nobile di discendenza aragonese cresciuto a Massignano e poi consigliere di Stato per l’imperatore Giuseppe II d’Asburgo-Lorena, e progettata dall’architetto fermano di origini comasche Pietro Augustoni.

Di stile neoclassico, fu aperta al culto nel 1785.

All’interno si possono ammirare:

• Una tempera su tavola del pittore veneto Vittore Crivelli (fratello del più famoso Carlo, entrambi emigrati nel Piceno) anteriore al 1489 e raffigurante la Vergine adorante il bambino, restaurata nella prima metà del XX secolo;
• Una pala d’altare con Immacolata concezione e Ss. Gervasio e Protasio, Francesco d’Assisi e Giacomo Maggiore del pittore ascolano Nicola Monti (fine XVIII secolo);
• Un dipinto raffigurante l’adorazione dei pastori con Sant’Antonio da Padova dell’artista fermano Alessandro Ricci (fine XVIII secolo).

La chiesa ospita attualmente un Museo d’arte sacra che conserva, tra gli altri oggetti, un raffinato piviale ricamato in oro appartenente allo stesso Gentili.