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Vicende che affondano le orme nel tempo…

Il nome Massignano deriverebbe da Massinius, signore locale la cui villa rustica sorgeva, in epoca romana, nella zona dell’attuale Parco delle Rimembranze. Nello stesso luogo venne in seguito eretta una chiesa dedicata a San Gervasio, donata ai monaci Farfensi dalla dinastia degli Ottoni nel 967.

Il vecchio incasato della curtis Sancti Gervasii fu gradualmente trasferito verso l’altura dell’attuale borgo dalla fine del XII secolo per ragioni strategiche e difensive, nell’epoca dell’incastellamento. Risale al 1208, nelle testimonianze relative ad una disputa tra Fermo e la vicina Montefiore dell’Aso, la prima comparsa del nome Masign(i)ano.

Per un patrimonio di inestimabile valore

Nel 1412 la chiesa dei Santi Gervasio e Protasio, ormai traslata alle porte dell’odierno centro storico (dove oggi sorge Santa Maria della Misericordia, edificata nel 1842 dai ruderi della precedente), ottenne la dignità di priorato dal vescovo di Fermo, “smarcandosi” così da Cupra Marittima. Successivamente prioria divenne San Giacomo Maggiore, costruita a fine ‘700 nell’attuale piazza grazie ad un generoso lascito.

Terracotte Commemorative Palazzo Comunale e Museo della terracotta popolare
La Carrozza di Pinocchio Presepe Palazzo Comunale e Museo della terracotta popolare

Tra il paese e la costa adriatica, in epoca tardo-medievale, sorgevano gli importanti castelli di Forcella e Boccabianca, oltre ad un approdo per imbarcazioni e una torre fortificata antisbarco (torre Masignana) nella zona litoranea. L’intera zona, oltre che esposta alle incursioni saracene, fu per secoli contesa tra Fermo e Ripatransone (poi Ascoli Piceno).

In diverse zone del territorio comunale sono stati rinvenuti resti non soltanto di epoca romana (tra cui ville, acquedotti, monete, marmi, figline per la fabbricazione di laterizi) e medievale (soprattutto chiese, oggi scomparse), ma anche reperti della civiltà picena (tombe, utensili) e preistorici.

In epoca moderna e contemporanea vanno ricordati l’eroe risorgimentale massignanese Nicola Laurantoni, morto nel 1849 nel tentativo di difendere la Repubblica Romana, e l’eccidio nazi-fascista in contrada Montecantino che vide l’uccisione per rappresaglia di dodici innocenti il 18 giugno del 1944.

Massignano è ancora oggi noto per l’arte di lavorazione della terracotta: fino al secolo scorso numerose erano infatti le botteghe artigiane che costellavano il paese e i suoi dintorni. Oggi ne raccoglie il prezioso testimone un piccolo Museo sotto la torre civica, in piazza Garibaldi.

Un territorio tutto da scoprire

Dal paese come da diversi punti delle campagne circostanti si aprono agli occhi scorci di meravigliosa bellezza: le colline puntellate da piccoli borghi si stendono come un tappeto ondulato tra il blu del mare Adriatico e quello dei monti Sibillini, anche noti come “monti azzurri”.

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